Al di là di quale possa essere la tua occupazione o professione, non c’è dubbio che l’empatia sia una delle qualità umane più importanti che qualcuno possa avere, soprattutto qualora la propria attività consista nel vendere un prodotto o servizio a qualcuno.
Infatti, in qualsiasi rapporto che intende essere duraturo, che sia personale o professionale, si basa inevitabilmente sull’empatia: è proprio ciò che distingue un rapporto di successo da uno privo di qualsivoglia riuscita.
In poche parole, chi riesce a porsi empaticamente nei confronti del proprio interlocutore ha già portato a termine buona parte del lavoro e ha messo le basi per un rapporto di clientela che, potenzialmente, può durare molto a lungo.
Ma andiamo ad analizzare un po’ più nel dettaglio in che modo l’empatia può esserti utile.
L’empatia come identificazione
Vediamo innanzitutto cosa si intende esattamente per empatia. Da un punto di vista prettamente nozionistico, per empatia si intende “la capacità di porsi nella situazione di un’altra persona”, è dunque un processo di identificazione che ci porta ad immedesimarci nel nostro interlocutore.
Insomma, implica né più né meno il mettersi nei panni dell’altro.
Ma in che modo l’empatia si pone come uno strumento in grado di distinguere chi è di successo da chi non lo è?
Nonostante possa sembrare un concetto semplice, non lo è affatto. Essere empatici non è da tutti, altrimenti riusciremmo ad andare d’accordo con chiunque ci capiti davanti e sappiamo bene che non è così. Richiede infatti un notevole sforzo di immedesimazione che ci permetta di calarci in un punto di vista che non ci appartiene.
Infatti, qualora la tua esperienza e il tuo vissuto siano effettivamente simili a quelli dell’altra persona, allora potresti davvero instaurare una connessione e identificarsi in lei.
Ma il più delle volte non è questo il caso. Per fortuna, il mondo è estremamente vario e non capita tutti i giorni di relazionarsi con qualcuno con cui condividiamo esperienze, valori, passioni e così via.
In questo caso bisogna stare attenti e fare un passo in più. Dire a qualcuno che frasi del tipo “Ti capisco perfettamente” potrebbe solo causare irritazione, perché è possibile che sappia chiaramente che non è vero e di conseguenza potrebbe spezzare la fiducia nei tuoi confronti.
La verità è che ci sono volte in cui, molto banalmente, non possiamo sapere come quella persona si stia sentendo. È normale, siamo esseri umani. Tuttavia, puoi comunque essere empatico.
L’empatia è una forma di comunicazione
L’empatia non richiede necessariamente che tu comprenda esattamente cosa il tuo interlocutore stia provando e come si senta: sarebbe ovviamente chiedere troppo.
Consiste piuttosto in qualcosa di più profondo e forse in uno sforzo in più, ossia nel realizzare che la persona davanti a noi stia provando qualcosa, che magari non comprendiamo, e che questa sensazione la stia facendo soffrire o le stia causando un problema.
Possiamo affermare che l’empatia si una vera e propria forma di comunicazione. Infatti, il passo successivo a questa realizzazione e identificazione è la comunicazione del proprio sostegno, cioè far capire al proprio interlocutore che noi siamo lì e, se vuole, possiamo aiutarlo ed essergli di supporto.
Chiaramente questa comunicazione può avvenire in vari modi: tramite domande, incoraggiamenti, rassicurazioni e, soprattutto, mediante l’ascolto.
Solo quando l’interlocutore si sentirà davvero ascoltato, e di conseguenza capito, riuscirà a darti la fiducia che meriti.
Come vedi, in questo modo non solo potrai fare una buona azione ma riuscirai persino ad estendere la tua rete professionale e di segnalatori (e dunque ad incrementare le tue entrate). È esattamente questo a caratterizzare un rapporto di successo.
A questo punto, comincia a mettere in pratica quello che hai appreso e scarica l’APP di Segnalazione Vincente e cogli i segreti del Public Relation Referenziale.
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